Sono iscritto a moltissime mailing list e ho notato che molti marketer, per vendere i propri infoprodotti, utilizzano alcune tattiche che, a volte, trovo parecchio noiose.
Vediamo di esemplificarne un paio.
1. Cancellare alcune informazioni, esagerarne altre.
Quando comunichiamo, volenti o nolenti, dobbiamo cancellare alcune informazioni trasmettendone delle altre.
Non possiamo descrivere un fenomeno nel suo complesso: è quindi assolutamente normale, quando vogliamo vendere qualcosa, cancellare alcune informazioni per lasciar passare solo quelle che facilitino la vendita.
Il problema nasce quando questo processo viene esasperato fino al parossismo: la lettera di vendita, la newsletter o il post si trasformano in una vera e propria caricatura che può generare profitti solo solo se il potenziale cliente si trova ancora in una fase di totale acriticità (è alle prime armi e non è addestrato a riconoscere queste tattiche).
I migliori marketer che conosco sono invece molto sinceri ed efficaci: non si sforzano di convincerti, sono convincenti.
La differenza è sottile... ma decisiva.
2. Utilizzare sempre la stessa strategia di persuasione che diventa così banalmente riconoscibile.
Per la serie: mi convinci una volta, poi basta.
Davvero: potrei prendere alcuni fra i marketer più famosi in Italia (molti dei quali sono preparatissimi e simpaticissimi) e disegnarne una caricatura.
C'è quello che mette sempre il mio nome nel titolo e mi dice che sono stato selezionato per un buono sconto da 50 euro.
Un altro usa sempre la strategia dei numeri e mi regala tutti i giorni un video con 3,4 o 7 segreti per guadagnare il doppio.
Un terzo finge di avermi inviato, per sbaglio, una mail segretissima dove c'è un codice per acquistare un prodotto con il 50% di sconto (ok, giuro che qui mi sono sentito preso per il... fondoschiena).
A parte questo ultimo esempio (che sembra quasi una barzelletta) queste tattiche funzionano benissimo; tuttavia, se riproposte senza sosta e senza introdurre un minimo di variabilità, rischiano di allontanare i clienti più svegli.
Ovviamente sono certo che alcuni di questi marketer facciano davvero un sacco di soldi perché, in realtà, se hai una lista numericamente importante, curata e selezionata, puoi tranquillamente soprassedere.
Io preferisco usare la persuasione in un modo che sia il più possibile vario e conversazionale e tutti i miei coach preferiti lo fanno (uno in particolare).
La scelta spetta a te: io ti consiglierei di differenziare il tuo stile, allontanandolo dal copywriting aggressivo, motivazionale e spesso un po' troppo "americaneggiante" che da anni imperversa su internet.
Ma ripeto: è solo un consiglio.
Un abbraccio,